Meteo e Previsioni meteo Scandolara ripa d
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Uno strato così alto di isotermia sul Nord Italia non è un fenomeno inconsueto durante il periodo invernale ma così duraturo, marcato e strutturato anche in quota è alquanto raro. Innanzitutto rispolveriamo le conoscenze spicciole di meteorologia che ci indicano l'isotermia come costanza nel tempo di temperatura in un corpo o sostanza, l'atmosfera appunto.Un altro termine che ricorrerà è la famossissima inversione termica invece, in cui un determinato luogo la temperatura sale con la quota, invece di scendere.
Con masse d'aria umida in prossimità del suolo, assenza o quasi di vento, con una inversione termica si ha la formazione di nebbie tanto più durature quanto minore è il rimescolamento atmosferico, ostacolato molte volte da pressioni atmosferiche relativamente alte .In quota allo stesso modo si può avere, in caso di inversione la formazione di nubi.Lasciamo questi luoghi comuni della meteorologia per farci la fatidica domanda e se ho sia condizioni di isotermia e di inversione termica? Qui la faccenda si complica assai, in condizioni di semplice isotermia nulla si muove meteorologicamente parlando ghiaccio ho, ghiaccio resta,idem con l'inversione nebbia ho nebbia resta.
Con un mix dinamico dei due fenomeni saltano un pò tutti gli equilibri poichè, se dalla finestra della mia casa sull'alta pianura ho la nebbia che non ne vuol sapere di alzarsi, basta che mi sposti di pochi chilometri all'imbocco della valle e posso vedere l'azzurro e sentire il tepore del sole mentre lo sciatore che si è avventurato sulle piste in quota è nuovamente immerso nelle nubi.I modelli a scala gbobale come GFS non riescono ad inquadrare questo tipo di dinamicità, i LAM ( Limited Area Model ) per gli anglofili fanno invece fatica o se inquadrano l'evoluzione spesso non nella sua complessa dinamicità. Ecco quindi corse modellistiche con i rattoppi in corsa, temperature che sballano e seguono gli andamenti più strani.
Margini di miglioramento esistono e passano per il rafforzamento dei livelli di calcolo atmosferico nei bassi strati,innestamento su aree ed in presenza di questi fenomeni di schemi di calcolo e confronto dati ed emissioni run molto molto più pesanti e complessi,in grado si di calmierare meglio questi andamenti sul brevissimo termine.Il padre padrone rimane comunque il meteorologo al quale è demandato l'onere di interpretare le informazioni, validare le previsioni e collaborare con il settore modellistico per testare le nuove simulazioni con i correttivi.Vediamo ora dia analizzare il fenomeno nel concreto con una analisi fatta su Genova con un sondaggio verticale utilizzando un modello ad alta risoluzione.
Il tutto è determinato dall'espansione e contrazione del mixed layer (strato d’aria intensamente rimescolato che si forma alivello del suolo, limitato, nel primo mattino, dalla sovrastante inversione notturna ) sotto l' entrainment layer (la zona di transizione tra il mixed layer e l’atmosfera libera) che ospita il livello isotermo, che arrriva spesso sino a 1500-1600 metri Quando di giorno la temperatura si alza, l'inversione si smantella o si riduce e i vari strati del mixed layer si espandono, diventando così estesi da passare nella parte più alta, in campo termico negativo. Nonostante il riscaldamento diurno la temperature dei mixed layers risultano molto più basse di quella dello strato isotermo sovrastante, per cui i mixed layers e inversione rimangono stabilmente stratificati. Il livello isotermo semplicemente non si solleva ma si schiaccia assottigliandosi, vista la tipologia della massa d'aria sovrastante.
Dall'analisi riassunta nel radiosondaggio sotto di notte, i mixed layers si comprimono ricompattandosi e la loro quota limite si abbassa.Lo zero termico si abbassa di giorno perchè proseguendo con la quota il mixed layer sfonda lo 0° in almeno 2 punti per poi ritornare sopra zero più in alto. Di notte saltiamo il primo zero termico sulla verticale (i primi 20 metri d'inversione partendo dal suolo) e incontriamo il secondo non più nel mixed layer, che è più in basso ora, ma nello strato isotermo molto più in alto.Seguendo le dinamiche di queste stratificazioni lo zero termico oscilla fra 500 e 2000 metri a seconda di come si posiziona lo strato isotermo.
Molto più rapidamente possiamo intuire una condizione di isotermia/inversione anche complessa dando uno sguardo agli andamenti dello zero termico.Nell'immagine sotto analizziamo brevemente quelli di Limone Piemonte, ove siamo in presenza probabilmente della situazione appena descritta, con il territorio pianeggiate immerso nella nebbia e in quota una condizione dinamica
Ringrazio Angelo che mi ha supportato e sopportato nelle simulazioni ed analisi di questi fenomeni al fine di migliorare le prestazioni del modello.Alcuni correttivi saranno già implementati nelle prossime corse modellistche